di Nicolas Leseur, Marketing Programs Manager EMEA di Nutanix e attivista per la sostenibilità
Nicolas Leseur è uno specialista del marketing con una grande passione per la sostenibilità, esperto nel condurre iniziative aziendali che coniugano il raggiungimento degli obiettivi ambientali ai vantaggi economici. Da quando è entrato a far parte di Nutanix nel 2019, ha avuto un ruolo determinante nel dimostrare come le moderne tecnologie di datacenter possono garantire notevoli risparmi sui costi e sul consumo di energia, contribuendo allo stesso tempo al raggiungimento degli obiettivi climatici. Grazie alla collaborazione con team esperti del settore e gruppi di ricerca indipendenti, Nicolas combina insight basati sui dati e prove concrete per dimostrare il potenziale trasformativo dell'infrastruttura basata su cloud. LinkedIn
La domanda di servizi digitali sta crescendo in maniera esponenziale e, di riflesso, sta aumentando anche l'impatto ambientale dei datacenter che ne sono alla base. Al momento, i datacenter rappresentano circa il 2% del consumo energetico mondiale (Atlantic Ventures, 2024), una percentuale che continua a salire man mano che il ricorso a cloud computing, AI e Big Data si fa più diffuso in tutti gli ambiti. Tuttavia, per le aziende che si affidano a queste infrastrutture critiche la crescente domanda di energia rappresenta una sfida dal punto di vista sia economico che ambientale.
La buona notizia è che tecnologie come l'infrastruttura iperconvergente (HCI) e i modelli di cloud ibrido offrono una soluzione estremamente valida per ridurre il consumo energetico, migliorare l'efficienza e rendere le operazioni più sostenibili. In questo post vedremo come l'HCI può ridurre significativamente la domanda di energia e le emissioni di CO2 dei datacenter, e come le architetture cloud ibride possono contribuire a soluzioni più ecologiche ed economiche.
Con l'utilizzo sempre più massiccio dei dati, i datacenter sono chiamati con sempre maggiore urgenza a migliorare la propria efficienza energetica e ridurre la propria impronta ambientale. A livello globale, le emissioni di CO2 dei datacenter sono equivalenti a quelle prodotte dal trasporto aereo (Atlantic Ventures, 2024) – un fenomeno particolarmente evidente soprattutto nell'area EMEA, dove l'adozione sempre più capillare di cloud e servizi digitali si è tradotta in un'impennata della domanda energetica.
Le tradizionali architetture 3‑tier (con risorse di calcolo, archiviazione e rete separate) sono decisamente inefficienti rispetto alle soluzioni moderne. I vecchi sistemi richiedono grandi quantità di energia sia per l'alimentazione che per il raffreddamento, aggravando così l'impatto ambientale dei datacenter. Per di più l'aumento dei prezzi dell'energia, soprattutto in aree come l'Europa, gonfia i costi operativi, costringendo le aziende a trovare alternative meno energivore.
Va poi ricordato che l'impatto ambientale dei sistemi tradizionali va oltre il semplice consumo di elettricità. Il solo raffreddamento richiede una quantità notevole di energia e acqua, che contribuisce in maniera sostanziale sia alle emissioni di CO2 che al dispendio di risorse. Ed è qui che entrano in gioco le moderne soluzioni come l'HCI, fondamentali per ridurre l'impronta ecologica dei datacenter e abbassare allo stesso tempo i costi operativi.
L'infrastruttura iperconvergente (HCI) integra risorse di calcolo, storage e rete in un unico sistema software‑driven, che assicura un funzionamento molto più efficiente dei datacenter. Rispetto alle tradizionali infrastrutture 3‑tier, le moderne soluzioni basate sull'HCI possono infatti ridurre la domanda di energia di oltre il 27% (Atlantic Ventures, 2024), abbattendo così sia i costi che l'impronta carbonica.
Tra i principali vantaggi dell'HCI possiamo annoverare:
Un footprint hardware ridotto: poiché l'HCI riunisce più funzioni in un'unica piattaforma, viene meno la necessità di dover ricorrere a più server distinti. Di conseguenza, l'infrastruttura richiede complessivamente una quantità inferiore di elettricità per poter funzionare.
Migliore efficienza energetica: i sistemi HCI sono ottimizzati per garantire che l'energia venga utilizzata in modo più efficiente tra tutte le risorse, evitando consumi eccessivi.
Minori emissioni di anidride carbonica: se il consumo di energia diminuisce, si riducono anche le emissioni di CO2, permettendo alle aziende di raggiungere più facilmente i propri obiettivi di sostenibilità.
È stato calcolato che le architetture iperconvergenti potrebbero permettere di ridurre il consumo energetico in area EMEA fino a 92 TWh nel periodo 2024-2030: per le aziende e i provider di datacenter che volessero attuare una transizione completa all'HCI, ciò si tradurrebbe in un taglio dei costi dell'elettricità pari a 25 miliardi di euro. Il risultato sarebbe ovviamente un enorme risparmio energetico, ma non solo: nello stesso periodo, le emissioni di CO2 dei Paesi EMEA potrebbero scendere anche di 19 milioni di tCO2e – pari all'azzeramento delle emissioni annuali di circa 4,1 milioni di automobili (Atlantic Ventures, 2024).
Nel caso di dnata Travel Group, Nutanix ha dato un importante contributo, aiutando l'azienda a ridurre il consumo di risorse e diventare così più sostenibile: “... abbiamo ridotto lo spazio rack del 75% e la domanda di energia del 54%, il che finora ci ha consentito di tagliare le emissioni annuali di anidride carbonica per un totale stimato di 18˙739 kg (sufficiente a caricare oltre 2 milioni di telefoni)”.
Se i benefici dell'HCI per il pianeta sono sostanziali, i vantaggi economici non sono da meno: riducendo il consumo energetico e la necessità di dover utilizzare infrastrutture fisiche, le aziende possono risparmiare notevolmente sui costi. Secondo alcune proiezioni, dal 2024 al 2030 i risparmi totali in area EMEA potrebbero ammontare addirittura a 25 miliardi di euro, grazie a bollette più leggere e funzionamento più efficiente dei datacenter (Atlantic Ventures, 2024).
Oltre a ridurre direttamente i costi, l'HCI può migliorare il bilancio aziendale attraverso lo scaling più efficiente delle operazioni. Implementando l'HCI, i provider di cloud pubblico e i servizi di co‑location possono ottenere vantaggi in termini di sostenibilità ancora maggiori rispetto ai datacenter on‑premise grazie a un utilizzo più efficiente dell'energia, alle funzionalità di scaling on‑demand, e a una migliore gestione complessiva dell'infrastruttura.
Spostando parte dei carichi di lavoro nel cloud o nei datacenter in co‑location, poi, si possono ridurre ulteriormente il consumo energetico e le emissioni di anidride carbonica, poiché i provider di cloud operano in genere su infrastrutture più grandi e ottimizzate (e dunque più efficienti di molte soluzioni on‑prem). Una tale flessibilità permette inoltre alle aziende di scalare le risorse in funzione delle proprie esigenze, con la certezza di consumare solo l'energia che serve e senza il rischio di overprovisioning.
L'impatto dell'HCI e del cloud ibrido è descritto più in dettaglio in Improving sustainability in data centers (Atlantic Ventures, 2024), uno studio che analizza quali ripercussioni avrebbe l'abbandono delle vecchie architetture 3‑tier in determinati Paesi.
Francia
Tra il 2024 e il 2030, il passaggio dal 3‑tier a piattaforme basate sull'HCI potrebbe generare un risparmio energetico pari a 14,2 TWh.
Regno Unito
Ipotizzando una transizione completa all'HCI, dal 2024 al 2030 il consumo di energia scenderebbe di oltre 13,3 TWh.
Germania
Dato il peso importante dei datacenter e l'elevata domanda energetica nel Paese, l'adozione dell'HCI potrebbe portare a risparmi significativi, stimati in 19,3 TWh tra il 2024 e il 2030.
Nota. La fonte dei dati utilizzata è Improving sustainability in data centers (Atlantic Ventures, 2024).
Ora che la sostenibilità sta diventando sempre più importante per l'operatività aziendale, i datacenter sono tenuti a rispettare standard normativi più rigorosi e requisiti ambientali, sociali e di governance (ESG) più severi. Poiché contribuiscono a ridurre significativamente sia il consumo energetico che le emissioni di CO2, le architetture basate sull'HCI sono la soluzione ideale per aiutare le imprese a vincere queste sfide.
Per le aziende che puntano a rendere i propri datacenter più sostenibili, possiamo delineare alcune tendenze e raccomandazioni per il futuro:
Adottare l'HCI per una maggiore efficienza energetica: è ormai ampiamente dimostrato che la transizione all'HCI riduce il consumo energetico dei datacenter e supporta gli obiettivi ESG.
Esplorare le soluzioni di cloud ibrido: spostando i carichi di lavoro nel cloud, le aziende possono scalare in modo più efficiente e rendersi più indipendenti dai datacenter on‑premise, dando così ulteriore impulso al conseguimento della sostenibilità.
Tenere d'occhio gli sviluppi normativi: l'introduzione di sempre nuove normative ambientali obbliga le aziende a tenere i datacenter al passo con i tempi, assicurandosi che soddisfino l'evoluzione degli standard. L'HCI offre una soluzione flessibile e scalabile che si adatta all'evoluzione dei requisiti di conformità.
La crescente domanda di servizi digitali ha reso la sostenibilità dei datacenter più importante che mai: l'adozione di HCI e cloud ibrido può essere di grande aiuto, poiché contribuisce a ridurre il consumo energetico, le emissioni di anidride carbonica e l'impatto ambientale complessivo dell'azienda, consentendo allo stesso tempo notevoli risparmi sui costi.
In un contesto in cui la sostenibilità continua a essere saldamente in testa alle priorità di governi e organizzazioni, l'HCI svolge un ruolo essenziale per aiutare le imprese a raggiungere i propri obiettivi sia sul piano ambientale che economico. Se vuoi rendere le operazioni del tuo datacenter a prova di futuro e allo stesso tempo dare il tuo contributo a un futuro più green, esplorare le soluzioni HCI è un passo nella giusta direzione.
Scopri come l'HCI può rendere il tuo datacenter più sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico: https://www.nutanix.com/uk/go/improving-sustainability-in-data-centers
Materiali di riferimento
Atlantic Ventures (2024). Improving sustainability in data centers (industry report). Atlantic Ventures. https://www.nutanix.com/viewer/go/improving-sustainability-in-data-centers?noSubmit=true