Crescere è più semplice
con l’iperconvergenza

Grazie al software Nutanix, Banca Ifis gestisce la complessità organizzativa e ha risposto con tempestività all’emergenza Covid. Per gli utenti: sicurezza tecnologica, client leggeri e user experience ideale.

Nata nel 1983 e quotata in borsa dal 2003, Banca Ifis è un player attivo nello specialty finance. Le principali attività di business riguardano servizi e soluzioni di credito alle imprese da un lato e acquisizione e gestione dei portafogli di crediti deteriorati dall’altro. La Banca è cresciuta negli ultimi anni sia per linee interne sia tramite acquisizioni: nel 2016 ha acquisito il Gruppo GE Capital (ex Interbanca), nel 2017 ha rilevato la maggioranza di Credifarma, nel 2019 la società FBS e nel 2020 il 70,77% di Farbanca. Oggi il Gruppo conta oltre 1.700 dipendenti. L’architettura IT dell’istituto è cresciuta contestualmente all’organizzazione per supportare le nuove esigenze in termini di prestazioni, scalabilità e flessibilità.

IL SETTORE

Banca e finanza

LA BENEFICI

  • Flessibilità e scalabilità nella distribuzione dei workload
  • Realizzazione di un sistema ad alta affidabilità
  • Reazione rapida all’emergenza pandemica
  • Facilità di configurazione e gestione dell’infrastruttura

LA SOLUZIONE

Infrastruttura Iperconvergente Nutanix

  • 10 nodi Dell Technologies
  • Nutanix AHV

Applicativi

  • Stack Citrix per applicazioni e desktop virtuali
  • Disaster Recovery

L’architettura iperconvergente Nutanix è veramente plug-and-play: in una situazione di emergenza abbiamo girato la chiave e siamo partiti, senza nessuna difficoltà; ma la scelta dell’accelerazione tecnologica è avvenuta ben prima della pandemia, per rispondere alle necessità legate alla scalabilità e all’elasticità consentite dal software.

LA SFIDA

Il bancario in mobilità e sicurezza
Banca Ifis opera su tutto il territorio nazionale senza sportelli tradizionali. La Banca conta su 26 uffici commerciali ma il modello di business, specialmente quello legato al Corporate & Commercial Banking, prevede un’alta mobilità delle persone che lavorano in rete e che si recano fisicamente dai clienti-aziende. Da sempre, quindi, i dipendenti dell’istituto si muovono con dinamicità e sicurezza, connessi alle risorse IT centrali. Negli ultimi anni, però, la forte crescita dell’organizzazione ha indotto il management a ripensare l’infrastruttura, per rendere più flessibili e veloci le prestazioni. “Il nostro obiettivo era alleggerire la dotazione hardware dei dipendenti”, racconta Alessandro Guerra, CTO di Banca Ifis, “mantenendo i dati centralizzati per evitare rischi o problemi di sicurezza. Abbiamo quindi iniziato un percorso di adozione di una infrastruttura scalabile e solida che offrisse alta affidabilità ma fosse anche aperta a sviluppi futuri”.

Arriva la pandemia, la reazione è immediata
Quando a marzo del 2020 l’Italia è entrata in lockdown, Banca Ifis era già predisposta alla remotizzazione delle attività: allora circa 150 utenti, quelli con la maggiore necessità di operare in mobilità, lavorano già da remoto, ma una parte dei nodi governati dal software Nutanix (presente in azienda dal 2016) potevano già essere convertiti per supportare workload di tipo Virtual Desktop Infrastructure. “In pochi giorni è emersa la necessità, per motivi di sicurezza e salute, di incrementare velocemente il numero di utenti abilitati allo smartworking”, dice Guerra, “così insieme a Nutanix abbiamo accelerato il viaggio già iniziato qualche anno prima”.

LA SOLUZIONE

Banca Ifis e Nutanix si attivano e in pochi giorni ben il 95% dei dipendenti diventa operativo da remoto (il 50% grazie alla VPN e il restante con VDI). Tra questi ci sono infatti anche coloro che, avendo sempre operato in Banca con un desktop fisso, non possedevano un laptop aziendale collegato VPN. Parliamo di circa 200 persone pre-pandemia che sono diventate 800 postazioni in pochi giorni: tutti operativi da remoto in totale sicurezza attraverso una soluzione VDI basata sull’architettura iperconvergente e sullo stack software di Citrix. Per tutti gli altri, già in possesso di un portatile aziendale, resta valida la tradizionale tecnologia VPN.
“Grazie alla flessibilità e alla scalabilità della tecnologia Nutanix, abbiamo potuto completare l’operazione di rilascio delle macchine virtuali direttamente da casa” racconta Alessandro Wolf, ICT Infrastructure Manager di Banca Ifis, “recandoci in sede solo per il montaggio degli apparati hardware. In generale abbiamo apprezzato molto il modo in cui Nutanix sa rendere facile la gestione di una tecnologia complessa”.

Dopo la prima emergenza, il percorso continua
La risposta immediata alla pandemia ha consentito a Banca Ifis di continuare a operare da remoto, accelerando un percorso già avviato. “Dopo aver raggiunto l’obiettivo delle 800 postazioni di lavoro da remoto con VDI”, dice Guerra, “puntiamo a superare le 1.000 entro la fine del 2021. Grazie ai due data center attivati, entrambi con architetture iperconvergenti, siamo riusciti a costruire una soluzione di disaster recovery e distribuire il carico di lavoro in modo intelligente e flessibile sui nodi presenti in entrambi i poli”.

I RISULTATI

Una user experience ideale
Nonostante la configurazione completamente diversa offerta agli utenti, dai desktop in azienda ai client spesso “leggeri” forniti per lo smartworking, nessuno tra le centinaia di utenti abilitati a lavorare in remoto ha segnalato problemi, riuscendo anzi a operare con un livello di prestazioni maggiori e con la sicurezza intrinseca della tecnologia VDI.

La complessità diventa semplicità
“Abbiamo deciso di approfittare dell’hypervisor AHV di Nutanix”, dice Guerra, “perché economico e facile da gestire: richiede meno manutenzione rispetto ai sistemi della concorrenza ed è più efficace nel bilanciamento dei nodi. A proposito di questi ultimi, ho apprezzato molto l’apertura della tecnologia Nutanix che ci ha consentito di scegliere liberamente le macchine da utilizzare per costruire l’infrastruttura, nel nostro caso dei nodi Dell Technologies”.

IL FUTURO

Le applicazioni legacy in ambiente virtuale
I programmi di sviluppo di Banca Ifis, abilitati anche dall’infrastruttura iperconvergente, sono ambiziosi: “Oltre a incrementare il numero di utenti che potranno lavorare da remoto”, dice Guerra, “stiamo valutando la possibilità di virtualizzare le applicazioni più tradizionali senza snaturarle, sfruttando lo stack software di Citrix (XenDesktop e XenApp) in ambiente Nutanix. In un futuro prossimo, Banca Ifis potrebbe prendere in considerazione di utilizzare l’infrastruttura iperconvergente per supportare la piattaforma di gestione dei dati aziendali”.