Giunti Editore: si scrive data center, si legge iperconvergente

L’innovazione e la semplicità di gestione della tecnologia Nutanix hanno consentito a Giunti Editore di supportare la crescita del Gruppo

Mentre tutto il mondo va verso la globalizzazione, Giunti Editore difende a spada tratta la sua “fiorentinità”, elevandola a valore assoluto e portando avanti una strategia di differenziazione dai grandi giri dell’editoria nazionale. “Giunti vuole vivere e trasmettere la cultura che permea Firenze”, racconta Raffaello Ghilardi, CIO di Giunti Editore, “ma ciò non ha impedito alla nostra società di crescere, fino ad arrivare a pubblicare quasi 400 novità all’anno e ad acquisire importanti editori, tra cui Bompiani”.

Il legame a doppio filo con Firenze e il rifiuto delle “piazze che contano” non è stato un ostacolo nemmeno per una grande operazione internazionale, quella partnership con Disney, fortemente voluta dagli americani, che ha portato ulteriore lustro e visibilità alla casa editrice. Fondata nel 1956 (ma le sue origini si possono far risalire addirittura al 1841) oggi Giunti Editore è a capo del secondo gruppo editoriale italiano, e opera sia sul fronte cartaceo sia su quello digitale con un team di 150 agenti monomandatari e una rete di 230 punti vendita.

IL SETTORE

Editoria

L’ESIGENZA

  • Implementare un’architettura per la business continuity
  • Sfruttare la scalabilità e la flessibilità dei sistemi iperconvergenti
  • Ottenere una maggiore facilità di gestione

LA SOLUZIONE

Ottenere una maggiore facilità di gestione

  • 2 cluster basati su hardware NX
  • Hypervisor integrato AHV
  • Xi Frame

Uno dei grandi vantaggi dell’architettura Nutanix è che semplifica al massimo gli strati che concorrono all’erogazione dei servizi: dall’hardware alle applicazioni. E quello che non c’è non si rompe


IL PROBLEMA 

“Con i sistemi informativi”, dice Ghilardi, “siamo sempre alla ricerca delle migliori tecnologie. D’altra parte la catena di comando è molto corta e le decisioni possono essere prese in tempi brevi. Così, quando abbiamo scelto di puntare sui sistemi iperconvergenti, che garantivano diversi vantaggi rispetto alle architetture tradizionali, non abbiamo avuto bisogno di tanta burocrazia”. 

Prima di iniziare il suo percorso verso l’iperconvergenza, Giunti si affidava a un’infrastruttura costituita da 6 nodi fisici di tipo tradizionale, collegati ad apparati storage attraverso una SAN. Il tutto stava arrivando a fine vita, e la crescita del fatturato, della catena di punti vendita e più in generale del Gruppo imponeva scelte che garantissero una maggiore business continuity. 

“Abbiamo cominciato a guardarci intorno per capire quale fosse la soluzione più adatta alle nostre esigenze”, dice Ghilardi, “ed è stato grazie al puntuale lavoro di consulenza e alle prestigiose referenze presentate da Var Group, partner tecnologico con cui collaboravamo e collaboriamo, che mi sono avvicinato a Nutanix, comprendendo presto i vantaggi della loro tecnologia”. 

LA SOLUZIONE 

Nell’agosto del 2019 prende il via il progetto di trasformazione dei data center. I requisiti erano chiari: Giunti voleva utilizzare hardware HPE, proiettava un fabbisogno di circa 150 TB di dati (in un orizzonte temporale di 5 anni, considerando la forte crescita in atto) e voleva arrivare a garantire maggiore affidabilità agli oltre 1.000 dipendenti delle 11 società del Gruppo, gestendo circa 300 macchine virtuali. “Insieme ai consulenti Var Group”; dice Ghilardi, “abbiamo deciso di implementare un’infrastruttura iperconvergente Nutanix, costituita da due cluster situati in due diversi data center, comprensiva di hypervisor nativo AHV e di console di gestione centralizzata. La tecnologia scelta è totalmente software defined, e questo fattore ha inciso molto nella rapidità con cui siamo riusciti a rendere operativa la soluzione. Grazie a Var Group che ha saputo valorizzare le competenze di tutti gli attori coinvolti, mettendo al centro le nostre necessità, abbiamo risolto velocemente anche il problema dell’armonizzazione tra tecnologie Nutanix e HPE, realizzando il progetto in due mesi”. 

I VANTAGGI 

La caratterizzazione software defined del progetto realizzato con Var Group e Nutanix ha consentito al reparto IT di Giunti Editore di risparmiare in modo sensibile spazio, energia elettrica e manutenzione, e quindi, in ultima analisi, ridurre il TCO rispetto all’architettura precedente. 

“Oggi Giunti può contare su un’architettura IT snella, che può essere gestita in modo più semplice e veloce”, dice Ghilardi, “e che ci ha consentito di raggiungere in breve tempo un buon livello di autonomia operativa”. 

Tutto lo stack su cui poggiano i servizi erogati viene controllato, grazie alle soluzioni ROBO Nutanix, da un’unica console centralizzata (mentre prima server, storage e virtualizzatore avevano una console ciascuno), che ha permesso a Giunti di gestire anche i backup delle sedi remote, salvaguardando le proprie informazioni, implementando la business continuity e risparmiando molte ore uomo prima dedicate alle attività di backup eseguite manualmente. 

IL FUTURO 

Per il futuro sono molte le strade aperte grazie alla flessibilità e alla scalabilità delle soluzioni Nutanix. “Vorrei esplorare l’ambito dell’integrazione di diversi cloud provider con l’architettura on-premise”, conclude Ghilardi, “un’eventualità resa disponibile dal vendor che potremmo sfruttare per ottimizzare le risorse, utilizzando il cloud pubblico come un’espansione dell’infrastruttura aziendale. Mi piacerebbe anche utilizzare Nutanix Xi Frame, che stiamo già sperimentando, per sostituire circa 150 Apple iMac dotati di software Adobe con altrettante macchine Windows grazie alla tecnologia VDI (virtualizzazione dei desktop)”.