Lo storage distribuito è un sistema di archiviazione software-defined che permette l'accesso ai dati ai soli utenti autorizzati ovunque e in qualsiasi momento. Si tratta di un sistema di gestione dei volumi logici progettato per fornire scaling e accesso ai dati in un ambiente ad alta disponibilità (HA), con funzionalità di intelligenza artificiale e analisi in grado di rilevare e reagire a guasti e attacchi informatici. Lo storage distribuito rimpiazza la tradizionale architettura a tre livelli con quella di un file system distribuito, ed è costituito da dati archiviati su cluster di nodi collocati in regioni diverse. Il sistema di archiviazione include funzionalità che sincronizzano e coordinano i dati sui vari nodi del cluster.
Lo storage cloud distribuito ha alcuni punti in comune con lo storage cloud tradizionale, in particolare per quanto riguarda le tecniche e l'hardware utilizzati. Ma c'è una differenza molto importante: anziché avere dati archiviati su una serie di dispositivi di storage situati in un datacenter, lo storage cloud distribuito è costituito da dati archiviati su cluster di nodi di storage collocati in regioni diverse. Il sistema di archiviazione include funzionalità per la sincronizzazione e per il coordinamento dei dati sui nodi del cluster, cosa che semplifica notevolmente i rollout e la gestione dello storage. Poiché i dati sono distribuiti, è possibile implementare strumenti di monitoraggio basati sul cloud per rilevare e prevenire un attacco informatico, ripristinare i dati e l'operatività, e analizzare a posteriori eventuali attacchi. Lo storage condiviso è a forte rischio di attacchi ransomware, e le funzioni di governance dei dati dello storage cloud distribuito sono utilissime per rilevare le firme o sequenze ransomware, bloccare le sessioni utente e gli endpoint, ed eseguire analisi scientifiche dell'accaduto – oltre che ad aiutare nelle operazioni di ripristino in caso di attacco.
La natura “distribuita” di questo tipo di storage cloud è importante, perché permette di archiviare i dati in regioni cloud prossime alle sedi di un'azienda, come per esempio i ROBO (Remote Office & Branch Offices, ossia le sedi remote e le filiali). Questa tipologia di storage apre nuove possibilità per gli use case del cloud legati al posizionamento geografico, permettendo trasferimenti dei dati più rapidi, riducendo la congestione della rete, e minimizzando i rischi di perdita di dati.
Lo storage cloud distribuito si basa sull'edge computing e sullo storage e segna un ulteriore passo in avanti in fatto di archiviazione cloud, permettendo di collocare i dati più vicino a dove servono. Alcuni provider di cloud pubblico come AWS riconoscono da tempo l'utilità del mantenere i dati in prossimità dell'utenza che li utilizzerà, come dimostra la loro ampia offerta di zone e regioni tra cui scegliere.
I provider di cloud pubblico hanno distribuito i loro servizi di storage in diverse sedi fisiche. L'obiettivo dell'archiviazione fisica dei dati in prossimità dell'utenza che andrà a utilizzarli è ottenere una latenza molto bassa.
Con lo storage cloud distribuito il confine tra cloud pubblico, private cloud e cloud ibrido diventa labile o addirittura svanisce, dato che un amministratore può gestire in maniera uniforme i dati su tutti e tre i tipi di storage tramite un unico piano di controllo.
Sebbene le caratteristiche possano variare tra i diversi provider di storage cloud, la maggior parte dei sistemi include:
I sistemi di archiviazione cloud tradizionali che conosciamo e utilizziamo sono perfettamente adeguati alle esigenze di gran parte delle aziende. Non spariranno a breve.
È però probabile che lo storage cloud distribuito si diffonda sempre di più, in particolare con il proliferare di use case legati all'edge computing e al posizionamento.
Mentre l'archiviazione cloud centralizzata necessita di un datacenter con molti server, lo storage cloud distribuito fornisce i dati ai singoli computer e dispositivi tramite una rete distribuita. Il vantaggio principale è l'affidabilità. L'archiviazione dei dati su più sistemi di server di storage invece che su un unico insieme crea resilienza e protegge i dati da eventuali perdite.
Lo storage cloud distribuito riduce inoltre la latenza, perché i dati sono archiviati in prossimità di dove verranno utilizzati. Il modello cloud tradizionale, invece, può risentire di latenze importanti, perché i dati devono attraversare interi paesi – o addirittura il mondo. Una latenza più bassa vuol dire prestazioni migliori, e nel complesso una migliore esperienza utente. Lo storage cloud distribuito è superiore al modello centralizzato perché è più ecologico: può quindi aiutare le organizzazioni a risparmiare considerevolmente sulle spese energetiche, perché non sono necessari né enormi sistemi di raffreddamento né edifici che richiedono grandi quantità di energia elettrica.
Lo storage cloud distribuito migliora anche la sicurezza dei dati e la data protection. Una singola istanza dati può essere suddivisa tra più siti, e più istanze possono essere replicate su più siti. In entrambi i casi c'è un maggiore livello di protezione dei dati in caso di eventi di DR, attacchi ransomware, ecc.
L'edge computing è un'architettura IT distribuita in cui l'elaborazione dei dati viene eseguita ai margini della rete, il più vicino possibile alla loro origine. In questo modo, idealmente, elaborazione ed archiviazione avvengono nel punto in cui i dati hanno origine. Di contro, il cloud computing distribuito è un sistema software condiviso tra più computer eseguito come se fosse un unico sistema per migliorare efficienza e prestazioni.
Lo storage cloud distribuito è alla base di alcuni sistemi di storage cloud molto usati, come per esempio Amazon S3 e Microsoft Azure Blob Storage. Un altro buon esempio di storage cloud distribuito è una rete di distribuzione di contenuti (CDN) come quella di Netflix o YouTube. Queste aziende memorizzano i loro contenuti video in regioni geografiche specifiche in giro per il mondo, in modo da posizionarli in prossimità di dove verranno visualizzati e ridurre drasticamente la latenza – pensiamo per esempio alla differenza che c'è tra chi guarda un contenuto in Cina rispetto a chi accede a un video in lingua inglese nel Regno Unito.
Nutanix Unified Storage è una piattaforma di archiviazione software-defined che accorpa lo storage di file, oggetti e blocchi in un'unica soluzione. Eliminando la necessità di sistemi dedicati di storage l'ambiente diventa più semplice da utilizzare, cosa che ti consente di concentrarti maggiormente sui servizi applicativi invece che sull'infrastruttura. In combinazione con la Nutanix Cloud Platform, Unified Storage offre una piattaforma costruita per garantire scalabilità e prestazioni eccellenti e sicurezza integrata dei dati. Nutanix Unified Storage offre agilità, flessibilità e semplicità per creare applicazioni e servizi moderni indipendentemente da dove vengano implementati – sia che si tratti del datacenter, del cloud o dell'edge. La piattaforma offre un accesso agevole ai dati strutturati e non strutturati utilizzando i protocolli S3, SMB o NFS. Un singolo punto di gestione per tutte le risorse di storage elimina le complessità legate all'utilizzo di diverse interfacce, mentre il design semplice e intuitivo consente anche a chi non è un esperto di gestire la maggior parte delle attività quotidiane che riguardano lo storage e la gestione dei dati. I sistemi di sicurezza e le analitiche integrate offrono informazioni approfondite sull'utilizzo dei dati e aiutano a prevenire le minacce, sia che si tratti di ransomware che di malintenzionati. Grazie alla protezione integrata contro il ransomware, Unified Storage aiuta a rilevare, prevenire e ripristinare l'operatività in caso di attacco informatico.